Un’Italia che — soprattutto dopo gli ultimi anni di pandemia — dimostra di non aver smarrito la fiducia nella scienza e nella medicina. È questo il messaggio che emerge con forza dai dati dell’indagine “Il rapporto tra gli italiani e la scienza”, promossa da FNOMCeO e realizzata dall’Istituto Piepoli.
Secondo il sondaggio, il 90% dei cittadini considera la scienza come «motore di progresso e sviluppo». Allo stesso modo, quasi altrettanti — ovvero 9 italiani su 10 — dichiarano fiducia nella scienza medica.
La fiducia nelle istituzioni della salute resta alta: l’86% degli intervistati ripone fiducia nella medicina in generale; l’81% dà fiducia al proprio medico di famiglia; e il 62% si dichiara fiducioso nel sistema sanitario nazionale (SSN).
La ricerca mostra anche che l’87% degli italiani è consapevole che la ricerca scientifica ha contribuito ad allungare la vita media, migliorando la qualità dell’esistenza quotidiana. Una larga maggioranza — circa il 67% — considera le innovazioni mediche come opportunità reali, e il 68% sarebbe disposto ad affidarsi, se necessario, a un vaccino a mRNA contro il cancro. Ancora, l’83% ritiene che in presenza di malattie genetiche gravi ogni vita debba essere tutelata, e il 63% è favorevole a terapie geniche in età pediatrica — percentuale che sale al 70% quando si tratta di figli o nipoti.
E non è tutto: un italiano su cinque — o meglio, la maggioranza — guarda al futuro con speranza: il 72% immagina che nei prossimi dieci anni vivremo in un mondo più protetto dalle malattie.
Tuttavia, accanto alla fiducia, non manca una consapevolezza critica. Molti intervistati — circa due terzi — esprimono dubbi: ritengono che, a volte, la tecnologia medica appaia troppo orientata al business, o che il linguaggio della scienza risulti distante dalla vita delle persone. E se da un lato sono pronti ad accogliere le innovazioni, dall’altro chiedono chiarezza: “non di semplificare ciò che non può essere semplificato, ma di renderlo comprensibile senza tradirne il significato”.
Per il Presidente di FNOMCeO, questa fotografia è la rappresentazione di un’Italia che non è impaurita né sconfitta, ma consapevole e speranzosa. Un’Italia che chiede ai medici non solo competenza, ma anche capacità di mediare complessità: “non meri tecnici, ma interpreti dei linguaggi nuovi che la scienza e la tecnologia ci offrono”.
In poche parole: i numeri dipingono un Paese che crede nella ricerca, nella cura, nella scienza come pilastro di equità e progresso. E lo fa non per un atto di fede, ma per una fiducia ragionata, informata, attenta. Un messaggio potente di speranza che invita tutti — istituzioni, professionisti e cittadini — a proseguire insieme, con rigore e responsabilità, verso un futuro in cui la salute sia davvero per tutti.