Con l’approvazione definitiva al Senato del disegno di legge delega sull’intelligenza artificiale, l’Italia fa un passo significativo verso la regolamentazione dell’IA in ambito sanitario. Per la FNOMCeO questo nuovo quadro normativo rappresenta una vittoria: “l’IA non sostituirà il medico

Cosa stabilisce la legge

Il disegno di legge delega, diventato legge, consta di 28 articoli. Nell’articolo 7 – parte del capo II, dedicato alle applicazioni specifiche nei settori del Servizio sanitario nazionale e della ricerca scientifica – viene esplicitato che l’IA «contribuisce al miglioramento del sistema sanitario, alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle malattie, nel rispetto dei diritti, delle libertà e degli interessi della persona, anche in materia di protezione dei dati personali».
Tuttavia, il testo sottolinea che, nonostante il crescente impiego di sistemi di IA in medicina, “i sistemi di intelligenza artificiale in ambito sanitario costituiscono un supporto nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e scelta terapeutica, lasciando impregiudicata la decisione, che è sempre rimessa agli esercenti la professione medica”.

Un successo per i medici

La novità più rilevante è che, per la prima volta, queste responsabilità – prevenzione, diagnosi, cura, scelta terapeutica – sono sancite per legge come riservate al medico. Ciò mette nero su bianco un confine normativo che, finora, era più sfumato e oggetto di dibattiti.
Altro punto valutato positivamente è la regolamentazione della formazione, della ricerca e delle competenze professionali: la legge prevede che il medico debba essere adeguatamente preparato agli strumenti dell’IA, e impone limiti chiari agli utilizzi illeciti, come nel caso dei deepfake per fini non appropriati, specialmente in campo sanitario.