In occasione dell’8 marzo si parla dei dati elaborati dal Ced della Fnomceo: odontoiatri sono ancora per il 70 per cento uomini ma tra i più giovani c’è la parità.
Anelli: “Le pari opportunità al centro del programma del nuovo Comitato Centrale”
6 medici italiani su 10 sotto i 50 anni sono donne e tra i 40 e i 49 anni la proporzione sale al 64%, quasi due su tre.
Ecco alcuni dei dati elaborati in occasione dell’8 marzo dal Ced della Fnomceo e aggiornati al 18 febbraio scorso, che mostrano, nelle fasce d’età più giovani, un incremento della forbice, a favore della quota al femminile, rispetto a un anno fa.
Considerando i medici con meno di 70 anni, potenzialmente ancora in attività anche nel Servizio sanitario nazionale, sono le donne ad essere in vantaggio, con una percentuale del 53%.
Situazione opposta, invece, guardando al totale dei medici iscritti agli Albi: più numerosi sono gli uomini, perché tra gli over 75 che restano iscritti all’albo, circa 35000, oltre 29000 sono uomini, l’83%. La percentuale scende al 76% se consideriamo tutti i medici con più di 70 anni.
“Nel nostro Servizio sanitario nazionale le colleghe sono ormai, da almeno cinque anni, la maggioranza – commenta il Presidente della Fnomceo Filippo Anelli – soprattutto nelle fasce di età dove va costruita la carriera e in cui aumentano le responsabilità professionali e quelle familiari. I modelli organizzativi, gli orari di lavoro devono sempre più tener conto di questa realtà, valorizzando le professioniste e i professionisti, prevedendo modelli organizzativi che permettano a donne e uomini di conciliare i tempi di lavoro con quelli della vita privata e della famiglia e che tengano in debito conto, non facendole pesare sugli organici già ridotti, le possibili assenze per maternità. Per garantire pari opportunità, la femminilizzazione della professione e gli strumenti per affrontarla sono anche al centro del programma per il mandato appena iniziato del nuovo Comitato Centrale. Occorre, infine, investire sulla sicurezza. Il 12 marzo, a Foggia, celebreremo la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari e chiederemo politiche di prevenzione e di rafforzamento della sicurezza”.
LE DONNE MEDICO IN ITALIA NEL CORSO DELL’ULTIMO SECOLO
Circa cento anni fa, le donne medico in Italia erano circa duecento, per diventare 367 nel 1938. Tra di loro, anche Adelasia Cocco, che nel 1914 divenne, con coraggio e determinazione e a dispetto di mille ostacoli, la prima donna medico condotto del nostro Paese, a fronte di 11554 uomini. Medico fu la prima donna a laurearsi nell’Italia unita, Ernestina Paper, originaria di Odessa, che discusse la sua tesi all’Università di Firenze nel 1877 e seguita, l’anno dopo a Torino, da Maria Farné Velleda, seconda laureata italiana in Medicina.
GLI ODONTOIATRI
In questa categoria gli uomini sono il 70% dei 64690 iscritti all’Albo, ma tra i giovani la situazione diventa di sostanziale parità: tra gli under 24, sono 41 gli uomini e 41 le donne, tra i 25 e i 29 anni sono addirittura in lieve maggioranza le professioniste, 1959 contro 1902. Il trend si inverte invece al salire dell’età.
“La professione dell’Odontoiatra è sempre più scelta dalle giovani donne - afferma Andrea Senna, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri nazionale - probabilmente anche perché permette di conciliare gli orari di lavoro, rendendoli flessibili, con la vita familiare. Il dato è tra l’altro in linea con l’aumento delle donne medico che scelgono le specialità chirurgiche, che un tempo erano appannaggio quasi esclusivamente maschile. In parallelo, anche nei nostri Ordini assistiamo a un’ascesa delle Colleghe nelle Commissioni di Albo, che diventano sempre più al femminile”.
FONTE:
https://portale.fnomceo.it/