Obiettivo: ridurre le liste d’attesa e avvicinare i servizi ai cittadini
“Quaranta miliardi in più per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale ma una parte importante dovrebbe essere vincolata alle professioni, ai professionisti”.
Queste le parole del Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli a commento dell’ultimo Rapporto C.R.E.A. Sanità “Manutenzione o Trasformazione: l’intervento pubblico in Sanità al bivio”.
La stima delle risorse necessarie per risollevare il Servizio Sanitario nazionale, infatti, arriva secondo il rapporto a 40 miliardi di euro, utili anche ad allineare le retribuzioni dei professionisti agli standard degli altri Paesi europei.
Il rapporto Crea ha sottolineato la necessità di un maggiore finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale in risposta alle lunghe liste d’attesa e ai 4 milioni e mezzo di cittadini che non riescono a curarsi in Italia.
Infatti, se al posto di uno specialista ne avessimo tre, le liste d’attesa si ridurrebbero, ugualmente anche relativamente ad altri professionisti, quali infermieri o psicologi,
“Sono necessarie risorse ed investimenti sui professionisti”, ha commentato Anelli.
IL RAPPORTO
ll Rapporto Sanità è una iniziativa nata nel 2003 presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, con lo scopo di diffondere attività di ricerca intraprese nel campo dell’economia, politica e management sanitario e, allo stesso tempo, fornire elementi di valutazione sulle performance del sistema sanitario e sulle sue prospettive future, alimentando un dibattito fra gli addetti al settore, compresi cittadini, professionisti e mondo industriale.
Oggi l’Italia è il più ricco dei Paesi EU “più poveri” e per quanto riguarda la salute sarebbero necessari almeno 20 miliardi di euro (+11,3% del finanziamento attuale) per allineare la spesa agli standard europei, tenendo conto delle compatibilità macro-economiche; ma per raggiungere i necessari livelli di organici (il personale carente è uno dei principali impedimenti allo sviluppo) e con stipendi degni dei confronti internazionali, servirebbero almeno 20/30 miliardi di euro.
La controprova della necessità di una teorica crescita del finanziamento di almeno 40 miliardi è, secondo il Rapporto, evidente nel dato della spesa sanitaria che i cittadini sostengono: circa 42 miliardi di euro, che sono sostenuti direttamente per soddisfare i bisogni sanitari.
E che queste somme non siano per spese inutili, lo dimostra il fatto che per oltre il 20% sono sostenute da famiglie “povere”, che davvero se potessero farebbero a meno di pagarle di tasca propria.
Fonti:
FNOMCeO
Crea Sanità